Noi ragazzi della Terza B del Comprensivo “Elisa Springer” di Surbo stiamo per incontrare un personaggio molto caro al nostro paese, Don Mattia Murra, un giovane parroco di Santa Maria del Popolo , sempre orgoglioso della sua comunità e sempre disponibile ad aiutare i bisognosi. Il sacerdote è una persona molto determinata e, grazie a questo suo carattere, è riuscito a concretizzare molte iniziative, prima impensabili per la nostra Surbo. Oltre ad essere un bravo sacerdote, è anche un fantastico insegnante di religione : il nostro insegnante! Data la stima che proviamo per lui, io e la mia classe lo abbiamo intervistato, sottraendolo per un attimo ai suoi molteplici impegni didattici, religiosi e sociali.
Don Mattia da piccolo frequentavi già la parrocchia?
“Si, da piccolo frequentavo la mia parrocchia ed ero affascinato dalla vita sacerdotale”
A che età hai capito che la tua strada sarebbe stata il sacerdozio?
“ Da adolescente però la mia idea è cambiata ed ho trascorso quegli anni come un qualsiasi ragazzo, concedendomi anche qualche fidanzata. Ma a 18 anni il Signore ha bussato di nuovo alla mia vita ed io ho lasciato la fidanzata e sono entrato in Seminario”.
Cosa ti ha spinto ad entrare in Seminario?
“Quando venne eletto papa Benedetto XVI io ero a Roma con alcuni amici e la mia fidanzata di allora. Ascoltando il papa mi rimase impressa questa sua frase: “Chi segue il Signore non perde nulla, ma riceve tutto centuplicato”.
Quando hai deciso di intraprendere questa nuova strada i tuoi genitori come hanno reagito?
“All’inizio mio padre non la prese bene e mi mandò via di casa. Lui era preoccupato che io, diventando sacerdote, potessi rimanere da solo. Adesso è più contento di me”
Tu sei giovane e lavori tanto per i giovani. Come ti senti quando lavori con loro e per loro?
“Mi sento felice di essere un punto di riferimento per i giovani della parrocchia che può dare loro forza e coraggio quando qualcosa non va bene”
Che rapporto dovrebbero avere i giovani con la religione? In cosa sbagliano?
“Secondo me i giovani dovrebbero avere un rapporto più semplice con la religione senza inutili pregiudizi, avendo un proprio pensiero distaccato da quello dei media”
Uno dei tuoi obiettivi si è concretizzato nella costruzione dell’Oratorio. Cosa ti ha spinto a realizzarlo?
“Quando sono arrivato la prima volta a Surbo , nel mio percorso (da quando sono entrato fino a quando sono arrivato in piazza) ho contato oltre 20 bar. Perciò ho capito che c’era bisogno di un posto per i ragazzi”.
Da quando è stato inaugurato l’Oratorio , i ragazzi si esprimono in mille modi , riscoprendo il gusto di un divertimento sano e costruttivo, ballando, cantando, recitando, giocando a calcio, a basket e facendo tante altre attività che permettono loro di imparare a stare insieme .
Mariam Longo 3B