Il Frantoio
Un giorno senza elettricità
Pubblicato da Redazione in Parole e pensieri in libertà il 06/03/2022

Corre l’anno 2022…

Immaginiamo di ritrovarci  improvvisamente vittime di un  black out, senza corrente, senza luce, senza elettrodomestici- tutto -fare, senza contatti.  Come ci sentiremmo?

A volte capita che per un guasto , non ci sia corrente nelle nostre case. Quello che si percepisce è tanto disagio, tanto nervosismo, tante difficoltà. Eppure l’elettricità non è sempre esistita e i nostri antenati hanno saputo  vivere  benissimo lo stesso …  a lume di candela.

L'elettricità venne scoperta circa 2000 anni fa, quando si vide che una resina come l’ambra aveva delle particolari caratteristiche, ma solo nel XIX secolo vide la luce la prima lampada ad incandescenza con Edison. Lo sviluppo industriale di fine Ottocento fu possibile proprio grazie all’energia elettrica. Le città più importanti d’Europa mutarono le loro fisionomie, illuminando le strade, i negozi, i primi magazzini, i teatri...                          

L’elettricità fu utilizzata prima per la telegrafia (invio di messaggi a distanza) e poi in campo industriale e civile, per illuminare edifici e fabbriche e muovere i tram.

Oggi penso che sia impossibile vivere senza elettricità. Potremmo prendere per  esempio le nostre abitazioni: in assenza di luce come potremmo trascorrere le nostre serate dentro casa? Come potremmo cuocere qualcosa se il forno non funzionasse? Come potrebbe la mamma azionare la lavatrice? Come potremmo voler guardare il nostro film preferito se la tv non desse alcun segnale? O  asciugarci e piastrarci i capelli? O comunicare con un computer o un cellulare, se non avessimo la possibilità di ricaricarli? Ci sentiremmo soli, smarriti, imperfetti, insicuri. E questo isolamento ci terrorizza. Oggi siamo incapaci di pensare davanti ad una candela, perché forse questo richiederebbe troppo sforzo o forse perché non sappiamo più pensare. Ci risulta più  comodo invece vivere nello stordimento delle luci, che non ci concentrano ma  ci distaccano dai problemi e dalle paure. Da sempre , fin dall’antichità, infatti il buio è stato associato alle paure più inspiegabili. Il bambino al buio immagina mostri e ladri e ha bisogno della lucina accesa che gli tenga compagnia e lo rassicuri. La luce invece gli fa vedere più chiaramente oggetti e persone.

Eppure è al buio che noi riusciamo a sognare , a recuperare l’immaginazione e a fantasticare. Con la luce si accende la ragione , non fantastichiamo più, non pensiamo più, siamo interconnessi a dei fili e ci muoviamo tutti. E tutti insieme. Poi ,all’improvviso staccano per un futile motivo la corrente , e quei fili non riescono più a trasmettere nulla e noi ci blocchiamo con essi. Blocchiamo la nostra rassicurante routine, le nostre abitudini.

Io non riuscirei ad immaginare un giorno senza elettricità, poiché facciamo tutto tramite essa. Posso pensare però che un giorno così sarebbe originale, ci darebbe una bella lezione, probabilmente recupereremmo il dialogo coi nostri genitori, ci sforzeremmo di pensare,  concederemmo più tempo alla riflessione tramite un libro, ci scalderemmo al lume di una romantica candela e riusciremmo anche a trovare più tempo per curare la nostra anima.

Nicolì  Nicole III B