Le classi terze della Scuola Secondaria di primo grado, “Elisa Springer”, nell’ambito del progetto “A voce alta”, hanno incontrato l’ 8 novembre il senatore Alberto Maritati ,presso l’oratorio “Maria del Popolo” a Surbo (LE).
Oggi 82enne, l’onorevole ha ricoperto in passato alcune delle maggiori cariche dello Stato. Entrando a far parte della magistratura pubblica, è riuscito a diventare prima pretore, per poi arrivare alla direzione anti-mafia come procuratore aggiunto e raggiungere l’eccellenza, divenendo sottosegretario agli affari interni e senatore per 14 anni.
Maritati nel suo incontro con noi ragazzi, ha voluto discutere della Costituzione, di quanto sia importante e di come bisogna difenderla per evitare che venga tradita. La nostra Costituzione Italiana nacque nel lontano 1948, eppure, a distanza di tanti anni , sono molti ancora gli Italiani che non ne conoscono i contenuti. Perciò è necessario divulgarla, soprattutto tra i giovani. Proprio perché non si conosce abbastanza bene, molti ancora non sanno quali siano i “doveri “ e quali siano i “diritti” che dovrebbero regolare la vita quotidiana di ciascun cittadino.
Con il suo libro,” Conoscere la Costituzione italiana. Un percorso guidato”, il senatore ha voluto portare a termine il suo obiettivo. In queste pagine è andato agli albori della Costituzione, nel 1215, quando in Inghilterra fu concessa la Magna Charta libertatum e, mediante un percorso durato secoli, attraverso mille difficoltà, Maritati è arrivato al 1946, anno che ha sancito l’inizio della Costituzione del nostro paese. Questo evento storico si è avuto in seguito agli agghiaccianti reati del regime nazi-fascista, al termine del quale si chiedeva al popolo italiano quale forma di governo prediligere. Si arrivò ad un referendum , in cui i cittadini italiani erano chiamati a scegliere tra la Monarchia e la Repubblica. In tale occasione erano state chiamate al voto anche le donne. Era il 2 giugno 1946.
Maritati si è poi soffermato su alcuni dei principali articoli della Costituzione.
Ad esempio ha evidenziato l’articolo 1 ” l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, spiegandoci i singoli termini:
1. repubblica, perché non è un regno ;
2. democratica,perché la sovranità appartiene al popolo, che la esercita attraverso la Costituzione stessa;
3. fondata sul lavoro, poiché la dignità di tutti parte dall’autonomia dettata dallo stesso lavoro.
Nel suo discorso il senatore ha spiegato l’articolo 2 della Costituzione “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo...”, sono cioè quelli di cui ogni persona è vestita sin dalla nascita. Ogni uomo è considerato dalla Costituzione singolo individuo, nonché parte di una società. Tali società possono essere quella familiare, quella scolastica, ma anche il carcere, che ha il compito di rieducare i criminali, ai quali , seppure viene ridotta la libertà, devono essere riconosciuti dei diritti. (art. 27). Anche l’articolo 3 viene citato dal senatore, “ Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguale davanti alla legge, senza distinzione…” : tutti sono uguali davanti alla legge e devono possedere pari dignità sociali, ovvero usufruire liberamente o in caso di necessità delle strutture statali. I tribunali, gli uffici, il parlamento non esercitano il potere, ma garantiscono al popolo i diritti.
Un problema odierno trattato nell’incontro è stato quello della maldistribuzione delle ricchezze, accentuata dall’evasione fiscale. Questa tendenza contraddice l’articolo 53 della Costituzione, che afferma che ognuno deve contribuire alle spese statali pagando le tasse.(“ Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche…”)
Gli ultimi minuti sono stati dedicati alle domande degli alunni al senatore che hanno espresso temi relativi agli argomenti trattati.
Con molto interesse ed attenzione abbiamo ascoltato e dialogato con l’onorevole, consapevoli che questi siano argomenti che dobbiamo approfondire sempre di più , perché i valori della legalità, del rispetto delle libertà , delle pari opportunità siano un traguardo possibile per le generazioni future, ma soprattutto siano sempre coltivati e nutriti.
Gabriele Marzio, Federica Ruggio e Nicole Nicolì
3B