Il Frantoio
Giornata del Milite ignoto
Pubblicato da Redazione in Accade a scuola il 16/11/2021

Il 4 novembre si celebra ogni anno in Italia  la festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate e ci si raccoglie  insieme a riflettere sotto il cosiddetto “Monumento dei Caduti”, presente in tutte le piazze d’Italia. È un momento solenne, in cui ci sono le diverse autorità locali che ringraziano i soldati di tutte le guerre e che hanno perso la loro vita sui campi di battaglia. È incredibile quanti nomi di soldati siano incisi sui monumenti di ciascuna città o paese d’Italia.

Questa data è stata scelta perché nel 1918 ci fu l’armistizio tra l’Italia e l’Impero austro- ungarico: finiva così la Prima Guerra mondiale, che tanti morti  aveva causato. Quest’anno in particolare l’Italia ha celebrato, il centenario della tumulazione del  milite ignoto,che avvenne  a Roma. Per rendere onore ai moltissimi soldati uccisi in guerra, si selezionarono , infatti nel 1921, 11 salme di soldati ignoti, che nessuno cioè  aveva potuto identificare. Tra esse fu scelta una, che fu appunto tumulata a Roma con una solenne cerimonia.

Nella giornata del 7 novembre quest’anno, anche a Surbo noi ragazzi dell’Istituto Comprensivo “E. Springer”, insieme ai bambini della scuola primaria “V. Ampolo” e con  le rispettive dirigenti e i docenti, ci siamo ritrovati nella piazzetta dei Caduti, presso via Diaz, per commemorare tutti i soldati caduti in guerra. C’erano le autorità civili e militari: il sindaco di Surbo, Ronny Trio, l’avvocato Salvatore Vincenti, la rappresentanza religiosa con don Mattia Murra, i Carabinieri con il loro comandante, la Polizia locale e la Protezione Civile.

Il sindaco ha dato inizio alla cerimonia, sensibilizzandoci sull’argomento, per non considerare il 4 novembre una giornata di “festa”, ma di “riflessione”, perché i soldati hanno perso la propria vita in nome della Libertà, un termine che forse  per le giovani generazioni, è scontato. Ancora oggi, purtroppo, - ha continuato il sindaco- ci sono Paesi non liberi. A non essere libere sono soprattutto le donne, che non hanno ancora gli stessi diritti degli uomini. Oggi dobbiamo porci con gratitudine  nei confronti di tutti quei nomi incisi sul monumento della nostra cittadina.  Ma soprattutto il nostro sindaco  ha voluto invitarci a stare attenti a tutte le guerre, che non sono  soltanto quelle evidenti, “chiassose”, ma anche quelle  sotterranee ed invisibili, perché esse  uccidono non solo i corpi, ma anche i cuori e le anime. L’augurio è stato quello di assumerci tutti  un impegno quotidiano , affinché  queste terribili minacce non tornino più.    

È intervenuto anche il Presidente del Consiglio Comunale di Surbo, l’avvocato  Salvatore Vincenti, che  in particolare  ha  fatto riferimento ai giovani del 1899 che, non ancora ventenni, furono costretti ad andare in una guerra  senza conoscerne i veri motivi ed  abbandonarono  la propria famiglia per  sacrificarsi in nome della propria  Patria.    Il Presidente del Consiglio Comunale ha citato inoltre questa frase di uno scrittore , che ci ha molto colpiti:  “Un Paese senza memoria è come un albero senza radici”.

Successivamente è intervenuto il parroco di Santa Maria del Popolo, don Mattia con le parole della preghiera dell’Ordinario Militare, sottolineando infine  un’ espressione  molto significativa: “la  guerra  è fratricida” , poiché  una guerra  non uccide semplicemente  uomini, ma soprattutto fratelli.

Conclusi questi interventi, tutti i bambini e i ragazzi presenti hanno espresso il loro pensiero su questo tema attraverso poesie, testimonianze ,  riflessioni, e attraverso  una commovente  lettera  di un ufficiale alla madre  dal fronte.

La nostra classe ha approfondito, oltre che con delle poesie da noi composte a scuola, anche con la rappresentazione artistica  di una breve ma intensa poesia di Giuseppe Ungaretti “Soldati” scritta sul retro di una grande foglia su cui avevamo incollato  molte foglie secche, lacerate, rovinate e distrutte e mutilate, che rappresentano le vite stroncate dei soldati  in guerra, che si immolarono per la libertà.

Grazie a questo incontro, abbiamo compreso che è importante ricordare e commemorare tutti gli uomini che hanno testimoniato il coraggio,  sacrificato la propria vita, donando la propria anima e il proprio cuore per la nostra libertà e noi dobbiamo essere grati, trasmettendo  questi valori anche alle future generazioni. 

 

(Calamo C.- Ciurlo N. - Longo M-  Miggiano M.)

CLASSE III B